Discorsi di una notte di mezza primavera

On 17 Dicembre 2010, in Riflessioni, by Dome

Di una cosa sono convinto: prima o poi le regole del gioco cambiano. E mi riferisco alla situazione del Sud America nei confronti delle vecchie signore, USA in primo luogo e quindi Europa.

Quanti di voi sono informati sui fatti che stanno dando un nuovo assetto agli stati dell’America Latina? E’ francamente difficile riuscire a leggere nei giornali (la TV non la menziono nemmeno!) notizie riguardo al Mercosur, alle difficoltà che il Paese a stelle e strisce inizia ad accusare nella sua impotenza a manovrare i loro mercati, alla rivoluzione Cubana, alla forte figura di Lula che sta facendo del Brasile una nazione libera da compromessi e pressioni.

Per me viaggiare significa anche questo: imparare e scoprire di mano mia la gente e la storia del territorio in cui mi trovo, crearmi una mia opinione al di fuori degli schemi imposti dai media e quindi capire quanta ipocrisia veleggia riguardo a cose che nemmeno sappiamo. Questo è un fatto che odio, per tutte quelle indescrivibili conseguenze che si nascondono dietro a innumerevoli parole plagiate da uomini perfidi che comandano le sorti del mondo, le nostre vite. Odio essere preso in giro. Dov’è il rispetto per il prossimo? Mi sono trovato dentro ad un discorso, alcune sere fa in ostello, in cui avrei tanto voluto partecipare ma il mio spagnolo non è tuttora all’altezza di dare valore ai miei pensieri; e così ho potuto solo ascoltare uno scontro ideologico tra due ventenni, un messicano ed una colombiana. E vestendo i panni dell’uditore ho potuto meglio concentrare le mie attenzioni anche nei minimi dettagli comportamentali dei due protagonisti: la passione, gli sguardi ricchi di speranza, il sentimento che avvolgeva le loro parole mi hanno spiazzato, mi hanno portato a confrontarmi con loro, con risultati poco confortanti.

Io conosco tanti argomenti, dettagli, vicende politiche del mio Paese e delle altre nazioni europee da poter permettermi di arrivare ad appoggiare delle tesi come le loro? Decisamente no. Vero è anche che non me ne sono mai interessato a sufficienza, che a 20 anni avevo altro per la testa, ma perché esiste tutta questa differenza tra coetanei di Paesi così lontani? Perché non ho sviluppato un senso critico simile? L’unica risposta concreta che sono riuscito a darmi fino ad ora è la mia totale ignoranza nel campo della politica italiana e quindi delle relazioni internazionali: per quanto poco credibili siano gli ideali che spingono i nostri politici a governare, noi comuni cittadini viviamo sufficientemente adagiati da non riuscire a capire che quello che abbiamo è solo una illusione delle nostre vere necessità e sulla base di queste falsità continuiamo a dar man forte a quelle sopra citate perfide persone che fanno i loro interessi. E noi continuiamo a subire guerre, soprusi, inquinamenti, ingiustizie senza capire il fulcro di questa interminabile catena di eventi. Siamo dannatamente passivi. Questa è la mia posizione in merito. E per questo motivo presto gli equilibri si riassesteranno e non mi stupirò che alcuni stati del Sud America cominceranno ad avere un ruolo non più marginale nelle politiche ed economie mondiali.

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6 Responses to Discorsi di una notte di mezza primavera

  1. mastazi ha detto:

    Purtroppo certe situazioni non si possono capire dall’Europa, soprattutto dall’Italia dove per tradizione c’è pochissima copertura degli affari internazionali (ammenoché non si parli del nuovo album di Lady Gaga o dell’ultimo vestito da sera di Michelle Obama).
    Comunque non c’è dubbio che il Brasile, la Cina, l’India e tanti altri paesi “in via di sviluppo” sono già oggi molto più importanti, nelle politiche internazionali, di tanti paesi “industrializzati” come l’Italia.
    Una volta “paese in via di sviluppo” era un modo politicamente corretto per dire “paese povero” mentre oggi quella parolina, “sviluppo”, suscita molta invidia in noi cittadini dell’Europa a Crescita Zero.

  2. mastazi ha detto:

    Volevo comunque farti i complimenti per il post perché lo condivido in pieno, e aggiungo che potrebbe essere applicato anche ad altre parti del mondo, ad esempio tempo fa ho provato le stesse sensazioni parlando con dei giovani asiatici.
    PS in America Latina ci sono tre raggruppamenti: il Mercosur, la Comunità Andina e l’UNASUR. Se vuoi ti posso girare dei documenti che ho raccolto.

  3. Christel ha detto:

    Per prima cosa, complimenti per il post.
    Cosa é venuto in mente a me?
    Da noi – parlando dell’Europa, che sia Italia o Germania non fa grande differenza – gran parte della gente è stufa di andare a votare.
    Dovrebbe essere chiaro a tutti, che non è un dovere, ma un diritto, per il quale da altre parti del mondo devono ancora lottare.

    Un insegnante tanti anni fa ci ha detto: andate a votare. Non è importante quello che votate, ma che lo fate con convinzione.

  4. Dome ha detto:

    @ mastazi: Si, i paesi in via di sviluppo stanno alla prestanza di un giovane forte come i paesi industrializzati al vecchio invidioso. Credo che sia concetto alla base della mia convinzione che qualcosa presto tenderà a ribaltarsi.
    Il Sud America è ora per me un pretesto visto che ci sono fisicamente ma chiaramente i concetti da me espressi si possono tranquillamente applicare anche ad altri paesi.
    Se hai documenti da passare, non mi tiro indietro, la cosa mi piace e mi interessa.

    @Christel: è dannatamente vero che abbiamo perso il significato del voto, perché forse anche confusi dalla baraonda che regna ormai sovrana nella politica nostrana (in particolare) e nel resto delle altre nazioni sviluppate. Stiamo diventando di giorno in giorno meno acculturati e quindi incapaci di prendere delle posizioni con fermezza. Speriamo sempre che qualcun altro risolvi i nostri problemi senza decidere di farlo in prima persona.

  5. Michele ha detto:

    Non esistono paesi in via di sviluppo, esistono solo paesi impoveriti.
    Mi sarebbe piaciuto ascoltare il dialogo tra il messicano e la colombiana;-). Sono molto diversi da noi in merito a certi argomenti, non ti sarà difficile scoprirlo. Noi non siamo solo sufficientemente adagiati, ma maledettamente qualunquisti e menefreghisti. Odi essere preso in giro? Siamo in due;-), ma in Italia c’e’ gente che vive senza neanche accorgersi di questo.

    P.S. se pensi di andare a nord non perderti Salta e se vai ancora piu su Tilcara e Humahuaca, se poi stai andando a sud salutami il Perito Moreno;-). Bei ricordi. Buon anno. Miki64

    • Dome ha detto:

      Eh si Michele, in Italia molta gente ignora questi argomenti (e molti altri) e credo che per questo motivo viva bene o meglio di noi. Ma quello che mi sta spiazzando in questi giorni è che molti altri ragazzi europei sanno molto di “politica internazionale”, conoscono quello che sta succedendo ai governi dei paesi dell’UE e mi sento davvero di un altro mondo. C’è anche da aggiungere che molti di loro erano studenti in materia. Nulla toglie che mi sento di colmare il gap per poter arrivare a comprendere meglio questa entropia di di movimenti politici che tanto governano le nostre vite.

      Scrivo da Jujuy, appena tornato da Iruya-Humauaca-Purmamarca. Domani Salta e poi ancora giù verso sud e conto di arrivare a salutare il tuo amico tra un 2/3 settimane. Feliz año nuevo!

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