Ecco di nuovo passare per Cairns, una città che non mi aveva colpito la prima volta (e nemmeno la seconda!) ma tappa di partenza per risalire la costa per Port Douglas e Cape Tribulation. Noleggio una piccola macchina e mi metto subito in strada senza perdere tempo. Il programma della giornata sarebbe raggiungere l’isolata Cape Tribulation ma chiamando l’ostello in cui avrei soggiornato mi consigliano di rimandare l’arrivo al giorno dopo poichè le reception chiudono presto e io sarei arrivato per le sei del pomeriggio (!). Al volo modifico il mio itinerario decidendo di fermarmi per la notte in Port Douglas, una cittadina alquanto agiata ai miei occhi oltre ad essere una diavola attentatrice con tutte quelle offerte per fare immersioni. Con una grande forza di volontà riesco a concentrare la mia attenzione in altro, ovvero facendo il classico turista, passeggiando per le vie del centro, della collinare periferia e per l’immancabile spiaggia.
La mattina seguente, di gran lena, mi alzo relativamente presto, faccio armi e bagagli e mi dirigo verso nord. La strada costiera è tanto suggestiva quanto pericolosa, con un frenetico susseguirsi di decise curve che si aprono in selvaggie baie. Pian piano la strada di avvicina alle rain forest, fino ad entrarci completamente dentro, passando attraverso fitti panorami boschivi e bizzari segni stradali (attenzione pericolo unicorni!). Sono in Cape Tribulation, ed è come me la immaginavo: uno spartano “centro” abitato, prettamente turistico dove ostelli e campeggi ne fanno da padrone. Il clima è sopportabile, umido da mozzafiato, e sono è nel periodo dell’anno migliore: non voglio immaginare come sia d’estate quando l’umidità sfiora livelli “idrici”! Manco a dirlo, mentre mi apprestavo a raggiungere la spiaggia passando attraverso la foresta di mangrovie, mi becco proprio ad un passo di distanza un mega lucertolone, un’iguana credo sia stata ma vista la mia terribile conoscenza in materia potrebbe essere stato anche qualcos’altro. C’è molto da camminare in queste aree, tanto da scoprire e ancora di più da stare attenti. E’ praticamente vietato fare il bagno in mare poichè infestato dalle velenose meduse, girare tra i ruscelli in quanto habitat dei feroci coccodrilli e camminare per la foresta perchè pieno di insetti e animali dalle incognite pericolosità. Un luogo magnifico!
E anche questa è fatta, mesto me ne ritorno a Cairns, in tempo per vedere alcuni spettacoli e balli aborigeni molto interessanti, tanto da far guadagnare un punto a questa città. E’ giunto il momento di fare i conto con la realtà, la pacchia è finita, l’aereo per Sydney mi aspetta e, sconsolato, saluto per l’ultima volta il Queensland.