Prima che il destino mi porti lontano da Sydney ho deciso di fare una breve gita alle celeberrime Blue Mountains. Del perchè questa zona montuosa prende questo nome ne è già stato svelato l’arcano in qualche post precedente ma male non fa ripetersi: poichè la vegetazione è ricca di eucalipto, da questi fuoriesce un olio che evaporando crea una sottile nebbiolina che in lontananza conferisce alla catena montuosa un aspetto azzurro. Ed in mezzo a tanta poesia ergono le “Three Sisters”, ovvero tre piccole cime famose in quanto la tradizione aborigena narra che tre sorelle innamoratesi di uomini bianchi, presumibilmente conquistatori provenienti da chissà quale parte del mondo, furono trasformate in roccia dal padre per impedire loro che lasciassero la loro terra andandosene con gli stranieri. Prendete questa storia con le pinze poichè non ho idea se sia la versione originale!! Tornando a fatti reali, questo parco nazionale lo si raggiunge con un paio d’ore di treno dalla city scendendo alla stazione di Katoomba, piccola cittadina
prettamente turistica visto che dopo le sei di sera si trasforma in città fantasma, nessun’anima in giro se non qualche sprovveduto turista (come il sottoscritto e gli altri ragazzi con i quali ha condiviso l’esperienza che ha deciso di trascorrere la notte per trattenersi un giorno in più) e subito si respira un’aria leggera e limpida ben diversa da quella inalata negli ultimi mesi ed inoltre la totale assenza del brusio di fondo che ogni città di medie-grosse dimensioni possiede per forza.
La zona è ben attrezzata per i turisti con semplici sentieri, angoli ristori con tavoli e panchine ed una infinità di look out dai quali ammirare fantastici scenari, cascate ed ovviamente le tre sorelle. Noi siamo stati fortunati ad aver avuto uno splendido giorno di sole che ci ha permesso di apprezzare in tutto il suo splendore la natura che ci circondava a differenza del secondo in cui la nebbia l’ha fatta da padrone fino alle prime ore del pomeriggio seguito poi da un cielo tendenzialmente grigio.
La cosa che mi ha colpito di più è stata la fitta vegetazione che ricopre queste montagne, talmente compressa che nemmeno i raggi di luce riescono a penetrarla; per darvi un’idea è come vedere un cavolfiore, pieno nel suo aspetto esteriore ma se lo tagliamo notiamo che ci sono anche spazi vuoti. Forse questo esempio non è dei migliori ma considerate che non è così facile accedervi nel bosco che solo nel 1994 è stato scoperta una nuova specie di albero!
OHHHHH, Finalmente un po’ di natura! 😛
Ce biel! 🙂