Alla scoperta del sud-ovest

On 2 Giugno 2009, in Australia, viaggio, by Dome

E anche quest’anno é giunto l’inverno, e con perfetto tempismo cerco di lasciarmelo alle spalle. O per lo meno ci provo! Dopo aver visitato la capitale del WA, mi sono rifugiato in quel di Cottesloe, e non lo avessi mai fatto… l’ostello si trova proprio davanti all’oceano: cullato dall’infrangersi delle onde di notte, compagno di merende e letture e come se non bastasse tramonti mozzafiato, ove il cielo lentamente si sbiadisce, le ombre si allungano e scompaiono, e persone, alberi e barche diventano solide nere figure negli ultimi rosa istanti di luce. E così nella mia oramai spensierata e leggera testolina inizia a materializzarsi l’idea che vivere in una casa fronte mare é d’obbligo. Sognare non fa del male, dopo tutto.
Prima di muovermi verso nord in una disperata ricerca del sole e delle belle temperature, mi faccio coraggio nell’andare a visitare alcuni celebri luoghi in quell’angoletto in basso a sinistra, a grandi linee il triangolo compreso tra Perth-Albany-Margaret River. Prima tappa
Busselton Jetty, in altre parole una passerella sul mare lunga… non lo ricordo di preciso ma so che per andare e tornare ci vuole un’oretta di cammino. In realtà da un paio di mesi a sta parte ci si impiega meno tempo poichè hanno preso fuoco un paio di centinaio di metri (alcuni ragazzi hanno tentato di fare un piccolo falò per scaldarsi e poi é successo quel che é successo) perdendo così il primato di lunghezza mondiale.. che tragedia per i locali!
Non solo mare in questa gitarella di 1300 e passa kilometri ma anche alcune passeggiate nel bel mezzo del verde delle foreste e in oscure e selvaggie cave. Vicino al paesino di Pemberton si trova il parco nazionale denominato “The Valley of Giants”, dove questi giganti sono rappresentati da imperiali alberi che spiccano dal bel mezzo del bosco con i loro 60 metri abbondanti di altezza. Nota storica: questi alberi, proprio per le loro qualità fisiche, erano utilizzati come vedette per avvistare incendi nel raggio di centinaia di metri; tutt’ora, in condizioni di tempo che impediscono ai mezzi volanti di vigilare queste rigogliose aree, c’è chi si arrampica su per questi alberi per monitorare la situazione. La cosa più affascinante é la possibilità di scalarli. Con avvertimenti stile dantesco “lasciate ogni speranza o voi che salite”, dal momento che non esistono protezioni di sicurezza, mi son lanciato su questi metallici pioli che si avvinghiano in una interminabile spirale su fino laddove il tuo coraggio (o pazzia) é ben appagato da un panorama il cui orizzonte sembra perdersi in se stesso. Per chi non volesse giocare con le proprie vertigini, esiste la “Tree Top Walk”: una passerella si insinua tra monumentali alberi portandovi fino all’altezza di 40 metri per poi ritornare dove il respiro riprende un ritmo controllato. Ci si muove poi verso il mare ove gli oceani indiano e antartico si incontrano e si uniscono in una invisibile linea, per poi concedarsi dalle luci del giorno ammirando un tramonto mozzafiato sulle Green Pools di William Bay. Prima di tornare sui nostri passi verso Perth, facciamo ancora in tempo a vedere “il gap”, una vera e propria spaccatura attraverso le alte e rocciose coste, in cui l’oceano si insinua con una straordinaria potenza fischiando naturali melodie di tanto in tanto accompagnate da imprevisti schizzi d’acqua che si alziano alti nel cielo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.